La Roggia maestra di Schio: una proposta di recupero
2024
La Roggia Maestra rappresenta la più antica infrastruttura del nostro territorio.
Ha dato origine all’industria laniera scledense e contribuito al successivo sviluppo della città.
Non più utilizzata a fini produttivi è stata progressivamente abbandonata, nascosta e dimenticata.
Dal ponte Canale fino al lavatoio di via Manin, attraverso luoghi iconici della città quali gli ex-lanifici Cazzola, Lora, Lanerossi (a fianco della Fabbrica Alta), Conte, passando per il Centro Storico, una proposta di recupero in grado di creare nuove connessioni tra luoghi solo apparentemente distanti tra loro, tramite una mobilità a misura d’uomo.
2024
La Roggia Maestra rappresenta la più antica infrastruttura del nostro territorio.
Ha dato origine all’industria laniera scledense e contribuito al successivo sviluppo della città.
Non più utilizzata a fini produttivi è stata progressivamente abbandonata, nascosta e dimenticata.
Dal ponte Canale fino al lavatoio di via Manin, attraverso luoghi iconici della città quali gli ex-lanifici Cazzola, Lora, Lanerossi (a fianco della Fabbrica Alta), Conte, passando per il Centro Storico, una proposta di recupero in grado di creare nuove connessioni tra luoghi solo apparentemente distanti tra loro, tramite una mobilità a misura d’uomo.
Idee per Schio
2015
Idee per Schio nasce da una domanda: che cosa può fare l'architettura per una città?
Ci siamo interrogati su quali sono le problematiche di alcune particolari aree del centro storico e delle sue immediate vicinanze:
strade, piazze, edifici, spazi aperti.
Per ognuna di esse sono emersi i difetti intrinseci, o le potenzialità inespresse: Piazza Statuto è un grande parcheggio, l'area attorno
alla stazione ferroviaria è caratterizzata da edifici con un forte impatto visivo e scarse qualità architettoniche, via Rovereto è una via d'accesso ampia ma male organizzata, il lato est di via Btg. Val Leogra presenta problemi di composizione urbana.
Fino ad arrivare agli edifici di Piazza Almerico da Schio, vero problema di quella parte di città, ai possibili utilizzi per il Parco della Valletta e per l'area ex-Lanerossi.
Per ognuno di questi ambiti è stata proposta una possibile soluzione al problema, che non vuole essere un imposizione bensì un nuovo metodo applicabile in situazioni diverse: un'idea nata ed elaborata da progettisti che conoscono la realtà nella quale operano.
in collaborazione con
AZA studio
arch. angelo zanella
studenti IUAV Venezia:
Federico Dalla Pozza
Gheorghe Maleka
studenti ITCG "Pasini" Schio:
Sebastiano Santella
2015
Idee per Schio nasce da una domanda: che cosa può fare l'architettura per una città?
Ci siamo interrogati su quali sono le problematiche di alcune particolari aree del centro storico e delle sue immediate vicinanze:
strade, piazze, edifici, spazi aperti.
Per ognuna di esse sono emersi i difetti intrinseci, o le potenzialità inespresse: Piazza Statuto è un grande parcheggio, l'area attorno
alla stazione ferroviaria è caratterizzata da edifici con un forte impatto visivo e scarse qualità architettoniche, via Rovereto è una via d'accesso ampia ma male organizzata, il lato est di via Btg. Val Leogra presenta problemi di composizione urbana.
Fino ad arrivare agli edifici di Piazza Almerico da Schio, vero problema di quella parte di città, ai possibili utilizzi per il Parco della Valletta e per l'area ex-Lanerossi.
Per ognuno di questi ambiti è stata proposta una possibile soluzione al problema, che non vuole essere un imposizione bensì un nuovo metodo applicabile in situazioni diverse: un'idea nata ed elaborata da progettisti che conoscono la realtà nella quale operano.
in collaborazione con
AZA studio
arch. angelo zanella
studenti IUAV Venezia:
Federico Dalla Pozza
Gheorghe Maleka
studenti ITCG "Pasini" Schio:
Sebastiano Santella
Parco Lanerossi_1
il parco urbano
L'area ex-Lanerossi rappresenta l'elemento più significativo per il futuro della città di Schio. Fallito il progetto di riqualificazione globale dell'area, ad oggi è un grande spazio che contiene alcuni degli edifici più importanti della città. Allo stesso tempo, trattandosi di un'area privata chiusa, è una sorta di "buco nero" che i cittadini possono solo osservare dall'esterno, interrogandosi soprattutto sul futuro degli edifici (Fabbrica Alta in primis).
Il nostro approccio parte da un punto di vista diverso: lo spazio tra gli edifici è già una grande area verde, che potrebbe essere restituita alla città con interventi a basso costo e in grado di favorire un graduale recupero e riutilizzo delle strutture esistenti. Il ripristino della Roggia Maestra sarà l'infrastruttura alla base del futuro Parco Lanerossi.
il parco urbano
L'area ex-Lanerossi rappresenta l'elemento più significativo per il futuro della città di Schio. Fallito il progetto di riqualificazione globale dell'area, ad oggi è un grande spazio che contiene alcuni degli edifici più importanti della città. Allo stesso tempo, trattandosi di un'area privata chiusa, è una sorta di "buco nero" che i cittadini possono solo osservare dall'esterno, interrogandosi soprattutto sul futuro degli edifici (Fabbrica Alta in primis).
Il nostro approccio parte da un punto di vista diverso: lo spazio tra gli edifici è già una grande area verde, che potrebbe essere restituita alla città con interventi a basso costo e in grado di favorire un graduale recupero e riutilizzo delle strutture esistenti. Il ripristino della Roggia Maestra sarà l'infrastruttura alla base del futuro Parco Lanerossi.
Parco Lanerossi_2
recupero sostenibile
Un progetto sostenibile vuol dire tenere in considerazione i diversi aspetti legati al recupero di un'area così estesa.
L'intervento pubblico, una volta ottenuta la disponibilità dell'area, può essere effettuato per stralci, iniziando dagli spazi adiacenti la Fabbrica Alta per poi proseguire con l'intervento più consistente ovvero il recupero della Roggia Maestra.
L'intervento privato prevede innanzitutto il completamento degli interventi di ristrutturazione attualmente fermi ai margini dell'area, per poiproseguire con la ricostruzione delle aree est e ovest (demolizione dei vecchi capannoni e costruzione dei nuovi edifici) legate al recupero pubblico dell'ex-Centrale Termoelettrica, villino Panciera e ex-assortissaggio.
Il Parco Lanerossi rimane al centro di tutto.
recupero sostenibile
Un progetto sostenibile vuol dire tenere in considerazione i diversi aspetti legati al recupero di un'area così estesa.
L'intervento pubblico, una volta ottenuta la disponibilità dell'area, può essere effettuato per stralci, iniziando dagli spazi adiacenti la Fabbrica Alta per poi proseguire con l'intervento più consistente ovvero il recupero della Roggia Maestra.
L'intervento privato prevede innanzitutto il completamento degli interventi di ristrutturazione attualmente fermi ai margini dell'area, per poiproseguire con la ricostruzione delle aree est e ovest (demolizione dei vecchi capannoni e costruzione dei nuovi edifici) legate al recupero pubblico dell'ex-Centrale Termoelettrica, villino Panciera e ex-assortissaggio.
Il Parco Lanerossi rimane al centro di tutto.
Parco Lanerossi_3
un futuro alternativo
Due sono i progetti realizzabili a costi limitati che consentirebbero all'area ex-Lanerossi di diventare un vero e proprio contenitore di eventi: la riqualificazione della ex-Centrale Termoelettrica e la creazione di un mercato coperto. Il primo progetto, già elaborato in concomitanza con la presentazione del masterplan nel 2007, prevede l'utilizzo dell'edificio a fini didattici, come contenitore di eventi e generatore di energia pulita. L'intervento impiantistico è quello più oneroso in termini di costi e tempistiche, mentre una messa a norma dell'edificio consentirebbe di poter disporre di una struttura baricentrica rispetto all'area, con una vista spettacolare sui monumenti, il parco, le montagne.
Il riutilizzo di spazi esistenti è alla base dell'idea per un mercato coperto (che significa avere uno spazio ampio, coperto ma non chiuso e non riscaldato).
I vecchi capannoni in cemento armato presenti nell'area si prestano a un intervento del genere. Alcuni sono in condizioni discrete e necessiterebbero di interventi limitati (verifiche statiche e impermeabilizzazione) lasciando le strutture allo stato originale.
In tal modo la città disporrebbe di uno spazio nel quale organizzare manifestazioni anche di grandi dimensione quali mercati e fiere, senza doversi preoccupare di condizioni atmosferiche avverse. Uno spazio coperto è da sempre luogo di aggregazione, e lasciare le strutture "grezze" consentirebbe di ospitare eventi non adatti a edifici completamente finiti (performance, arte contemporanea, writers).
un futuro alternativo
Due sono i progetti realizzabili a costi limitati che consentirebbero all'area ex-Lanerossi di diventare un vero e proprio contenitore di eventi: la riqualificazione della ex-Centrale Termoelettrica e la creazione di un mercato coperto. Il primo progetto, già elaborato in concomitanza con la presentazione del masterplan nel 2007, prevede l'utilizzo dell'edificio a fini didattici, come contenitore di eventi e generatore di energia pulita. L'intervento impiantistico è quello più oneroso in termini di costi e tempistiche, mentre una messa a norma dell'edificio consentirebbe di poter disporre di una struttura baricentrica rispetto all'area, con una vista spettacolare sui monumenti, il parco, le montagne.
Il riutilizzo di spazi esistenti è alla base dell'idea per un mercato coperto (che significa avere uno spazio ampio, coperto ma non chiuso e non riscaldato).
I vecchi capannoni in cemento armato presenti nell'area si prestano a un intervento del genere. Alcuni sono in condizioni discrete e necessiterebbero di interventi limitati (verifiche statiche e impermeabilizzazione) lasciando le strutture allo stato originale.
In tal modo la città disporrebbe di uno spazio nel quale organizzare manifestazioni anche di grandi dimensione quali mercati e fiere, senza doversi preoccupare di condizioni atmosferiche avverse. Uno spazio coperto è da sempre luogo di aggregazione, e lasciare le strutture "grezze" consentirebbe di ospitare eventi non adatti a edifici completamente finiti (performance, arte contemporanea, writers).
Idee per Schio_parte 2
edifici privati
proposte di riqualificazione di edifici dal forte impatto visivo per dimensione e collocazione.
Intervenire sull'esistente è di fondamentale importanza in un territorio già urbanizzato come il nostro.
La riqualificazione di un edificio, specialmente se di grandi dimensioni, ha un impatto (non solo visivo) su tutta l'area circostante e può fungere da volano per una rinascita di quella parte di città.
Gli interventi proposti sono:
Riqualificazione di edifici privati nell'area stazione ferroviaria.
L'area circostante la stazione rappresenta il biglietto da visita della città per chi proviene da Vicenza. E' caratterizzata da una serie di edifici alti, costruiti tra gli anni '60 e i '70, con scarse qualità architettoniche e prestazioni energetiche, ma con un grande impatto visivo su tutta l'area circostante.
Riqualificazione del lato est di via Battaglione Val Leogra.
Il lato est di Via Battaglione Val Leogra è un punto irrisolto nella conformazione del centro storico. L'intervento prevede la ricostruzione dell'edificio adiacente il complesso del teatro Astra/hotel Miramonti, inserendo un volume che vada a ricomporre il sistema di "pieni/vuoti" esistente.
Gli edifici di piazza Almerico da Schio: un attimo di vuoto.
L'intervento prevede l'inserimento di una nuova facciata interamente vetrata che va a rivestire i piani 1-3 dei condomini sul lato sud-ovest. Il nuovo elemento vuole inserirsi come un corpo unitario e monolitico nel contesto disordinato dei fronti della piazza. La superficie vetrata, vista dal basso, riflette il cielo.
Un attimo di vuoto.
edifici privati
proposte di riqualificazione di edifici dal forte impatto visivo per dimensione e collocazione.
Intervenire sull'esistente è di fondamentale importanza in un territorio già urbanizzato come il nostro.
La riqualificazione di un edificio, specialmente se di grandi dimensioni, ha un impatto (non solo visivo) su tutta l'area circostante e può fungere da volano per una rinascita di quella parte di città.
Gli interventi proposti sono:
Riqualificazione di edifici privati nell'area stazione ferroviaria.
L'area circostante la stazione rappresenta il biglietto da visita della città per chi proviene da Vicenza. E' caratterizzata da una serie di edifici alti, costruiti tra gli anni '60 e i '70, con scarse qualità architettoniche e prestazioni energetiche, ma con un grande impatto visivo su tutta l'area circostante.
Riqualificazione del lato est di via Battaglione Val Leogra.
Il lato est di Via Battaglione Val Leogra è un punto irrisolto nella conformazione del centro storico. L'intervento prevede la ricostruzione dell'edificio adiacente il complesso del teatro Astra/hotel Miramonti, inserendo un volume che vada a ricomporre il sistema di "pieni/vuoti" esistente.
Gli edifici di piazza Almerico da Schio: un attimo di vuoto.
L'intervento prevede l'inserimento di una nuova facciata interamente vetrata che va a rivestire i piani 1-3 dei condomini sul lato sud-ovest. Il nuovo elemento vuole inserirsi come un corpo unitario e monolitico nel contesto disordinato dei fronti della piazza. La superficie vetrata, vista dal basso, riflette il cielo.
Un attimo di vuoto.
Idee per Schio_parte 3
spazi pubblici
l'intervento su Piazza Statuto vuole mantenere le funzioni esistenti (parcheggio e area mercato) riqualificandone l'immagine e ricavando uno spazio pedonale a ridosso di Palazzo Garbin, caratterizzato da due alberi (cedri del Libano) che ricordano come fino agli anni 50 la piazza fosse in realtà un giardino con importanti presenze vegetali.
Riqualificazione degli accessi alla città: via Rovereto e viale Santissima Trinità.
Il tratto di via Rovereto compreso tra il ponte della Gogna e lo Stadio rappresenta uno dei punti d'accesso alla città. A fronte di una sezione stradale molto ampia (13 metri, più i marciapiedi) è carente dal punto di vista della sicurezza ciclopedonale, dei parcheggi e dell'impatto visivo.
L'intervento vuole razionalizzare lo spazio stradale dedicando ad ogni tipologia di utente la "corsia" adeguata: il marciapiede esistente viene portato a una larghezza di 120 cm, vengono inserite due piste ciclabili a senso unico separate dalla carreggiata da una fascia verde che ospita alberi ad alto fusto in grado di restituire a via Rovereto la dignità di un viale d'accesso alla città, e non più semplicemente una strada larga.
La Valletta dei Frati: spazio alle famiglie.
Il parco della Valletta dei Frati rappresenta un'importante area verde all'interno della città. Si tratta di uno spazio sottoutilizzato e in parziale stato di degrado, che si anima solo in occasione di manifestazioni sportive o attività giovanili.
La proposta prevede una serie di interventi che rendano l'area un polo di attrazione per famiglie e bambini, innanzitutto dotandola di una struttura permanente (bar_punto di ristoro).
La "forra" circolare sul lato ovest viene trasformata in un laghetto artificiale fruibile d'estate e d'inverno, l'arena sportiva sul lato est può trasformarsi in un campo da calcio a 5 o in un parco giochi. Per valorizzare l'area e le sue presenze vegetali è prevista l'installazione di un Acropark che connetta le due estremità del parco attraversando l'area centrale, in cui verranno collocate alcuni elementi quali pedane e strutture in legno, dalle quali è possibile fruire del panorama circostante.
spazi pubblici
l'intervento su Piazza Statuto vuole mantenere le funzioni esistenti (parcheggio e area mercato) riqualificandone l'immagine e ricavando uno spazio pedonale a ridosso di Palazzo Garbin, caratterizzato da due alberi (cedri del Libano) che ricordano come fino agli anni 50 la piazza fosse in realtà un giardino con importanti presenze vegetali.
Riqualificazione degli accessi alla città: via Rovereto e viale Santissima Trinità.
Il tratto di via Rovereto compreso tra il ponte della Gogna e lo Stadio rappresenta uno dei punti d'accesso alla città. A fronte di una sezione stradale molto ampia (13 metri, più i marciapiedi) è carente dal punto di vista della sicurezza ciclopedonale, dei parcheggi e dell'impatto visivo.
L'intervento vuole razionalizzare lo spazio stradale dedicando ad ogni tipologia di utente la "corsia" adeguata: il marciapiede esistente viene portato a una larghezza di 120 cm, vengono inserite due piste ciclabili a senso unico separate dalla carreggiata da una fascia verde che ospita alberi ad alto fusto in grado di restituire a via Rovereto la dignità di un viale d'accesso alla città, e non più semplicemente una strada larga.
La Valletta dei Frati: spazio alle famiglie.
Il parco della Valletta dei Frati rappresenta un'importante area verde all'interno della città. Si tratta di uno spazio sottoutilizzato e in parziale stato di degrado, che si anima solo in occasione di manifestazioni sportive o attività giovanili.
La proposta prevede una serie di interventi che rendano l'area un polo di attrazione per famiglie e bambini, innanzitutto dotandola di una struttura permanente (bar_punto di ristoro).
La "forra" circolare sul lato ovest viene trasformata in un laghetto artificiale fruibile d'estate e d'inverno, l'arena sportiva sul lato est può trasformarsi in un campo da calcio a 5 o in un parco giochi. Per valorizzare l'area e le sue presenze vegetali è prevista l'installazione di un Acropark che connetta le due estremità del parco attraversando l'area centrale, in cui verranno collocate alcuni elementi quali pedane e strutture in legno, dalle quali è possibile fruire del panorama circostante.